MUSICA IN CULLA (2-3 anni)

 

 

PROPEDEUTICA MUSICALE (4-5 anni)

 

 

MUSICA E MOVIMENTO (6-13 anni)

 

 

 

 

MERCOLEDI'

 

2-3 anni dalle 16.30 alle 17.30

 

3-5 anni dalle 17.30 alle 18.30

 

6-13 anni dalle 18.30 alle 19.30

 

ALESSANDRA RAPPOSELLI

 

Docente musicale altamente qualificata, diplomata in qualità di Maestro di Violoncello presso il Conservatorio “L.d’Annunzio” di Pescara; specializzata OSI a Roma, professionista nel campo della didattica musicale per l’infanzia, aggiornata sulle più diffuse metodologie didattiche musicali dai 0 ai 13 anni. Insegnante di musica nella scuola primaria e dell’infanzia primo Circolo Didattico di Chieti in qualità di esperto esterno durante l’orario curricolare ed extracurriculare.

Suona e collabora da diversi anni come professore d’orchestra in diverse orchestre sinfoniche in qualità di M° di violoncello: Orchestra Sinfonica del Teatro Maruccino, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra Sinfonica di Pescara, Orchestra Sindonica dell’Università “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara…Ha suonato con artisti nazionali e internazionali: George Benson, Mogol, Renzo Arbore, Ron, Teddy Reno, Giò di Tonno, Piero Mazzocchetti… Ha partecipato a trasmissioni RAI in qualità di M° di violoncello.

 

PROPEDEUTICA MUSICALE (3-10 ANNI)

Fare musica è importante. Psicologi dell’età evolutiva, pedagogisti, esperti del settore sono concordi nell’affermare che un’attività musicale ben strutturata possa contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo armonico e globale del bambino.

Il mio lavoro parte da un’idea pedagogica semplice: la musica s’impara facendola e non astraendola. Imparare a scrivere le note sul pentagramma non significa “imparare la musica” ma imparare a codificarla. La musica s’impara, invece, in primo luogo traducendo in concreto il proprio bisogno di viverla fisicamente ed emotivamente, così che essa contribuisca alla formazione e crescita globale dei bambini come individui.

Si impara attraverso una esperienza collettiva e creativa che coinvolga tutto ciò che alla musica è o può essere inerente: gesto, movimento, danza, scansione verbale, vocalità, strumentario musicale, drammatizzazione, performance.

Attraverso tutto ciò i bambini impareranno, cioè “capiranno”, la musica, capiranno come eperchè essa nasce, ne individueranno le componenti espressive e strutturali, e infine la razionalizzeranno anche attraverso la notazione.

La potenza della musica sta nel creare un nuovo linguaggio, ma anche nella capacità di attirare l'attenzione laddove è molto difficile. Poi riesce a stimolare le aree ritmiche del cervello e di conseguenza anche risposte motorie e riflessi. Sembra infatti che, nel caso di bimbi disabili, l'aspetto più difficoltososia catturare l'attenzionee far si che venga mantenuta per un determinato lasso di tempo. La musica, a tal proposito, è riuscita nell'intento, mentre la medesima cosa non è accaduta sperimentando altre metodologie didattiche.

Ci sono moltissime ricerche che mostrano che la musica è molto motivante per i bambini - ha spiegato la dottoressa Williams - ed è molto raro trovare un bambino la cui attenzione non sia catturata dalla musica. La musica e il cervello funzionano bene insieme, e stimolando le aree ritmiche del cervello si possono stimolare le risposte motorie e i riflessi; ci sono anche i collegamenti nel cervello tramusica e linguaggio. Molta di questa ricerca è stata fatto con gli adulti, ma la stessa si applica con i bambini.
Questa ricerca rappresenta un passo in avanti per quanto concerne la socializzazione e l'integrazione dei bimbi normodotati e diversamente abili, e dimostra ancora una volta il potere curativo della musica. Musica come mezzo di c
omunicazione non verbale, fondamentale a livello educativo, riabilitativo e terapeutico.

La musica è uno strumento multidimensionale e ne sfrutta in questa direzione tutte le potenzialità. Musica è corporeità e movimento, suono, voce. Musica è un canale attraverso cui favorire l’esplorazione di sé e dell’altro, l’espressione verbale e non verbale dell’emozione e del sentimento, la creatività. Musica è incontro con l’altro, lavoro di gruppo, senso di squadra.

Musica è un linguaggio in trasformazione nello spazio e nel tempo. Musica è cultura e intercultura.

Si tratta di un percorso che coinvolge l’intera sensorialità del bambino e che per questo contribuisce a stabilire un contatto con il suo mondo interiore, con le sue esigenze, anche con le sue difficoltà. In questa direzione l’attività musicale può favorire l’instaurarsi di processi che consentano la costruzione di un’alleanza anche con il bambino che normalmente non va bene a scuola, che non risponde, che si muove troppo…E quel bambino può essere sostenuto e aiutato nella strutturazione di una nuova definizione di sé, nel rafforzamento della sua autostima e della sua identità.Parlo di musica attiva perché il bambino impara meglio e di più quando è protagonista diretto dei propri processi di apprendimento, sollecitato a fare, assecondato, sostenuto, rispettato nella sua naturale inclinazione a crescere e a capire. Musica attiva perché il bambino abbandona i banchi e si confronta con l’esperienza diretta. Soltanto a partire da questa il bambino è guidato a costruire e astrarre i propri modelli mentali di riferimento.

 

 

MUSICA IN CULLA (1-3 ANNI)

Per favorire lo sviluppo evolutivo del bimbo è necessario prendere in considerazione quattro aree, strettamente relazionate fra loro, dalla cui interazione e progresso dipende l’integrità di ogni essere umano.

Si tratta precisamente di stimolare attraverso la MUSICAl’area cognitiva, senso-motoria, linguistica e socio-emotiva del tuo bambino.

Vediamo di che si tratta in dettaglio…

 

Consiste nella capacità che ha il bimbo di “ordinare” la realtà tramite strutture ed associazioni mentali, che gli permettono di esplorare, confrontare, scegliere, domandare, classificare ecc…

L’area cognitiva comprende tutti quegli stimoli di cui ha bisogno la mente per comprendere, porsi in relazione e adattarsi a situazioni nuove mediante l’uso del pensiero e l’interazione diretta con gli oggetti ed il mondo esterno.

Per raggiungere questa conoscenza, l’essere umano utilizza tre sistemi di elaborazione:

a) l’azione, facilitata dalla sua dimensione senso-motoria;

b) la costruzione di immagini mentali, cioè la capacità di capire che un oggetto esiste indipendentemente dal fatto che si possa vedere o toccare;

c) il linguaggio, che permette di rappresentare le esperienze con maggiore flessibilità.

In questo ambito di sviluppo, esistono anche tre parole chiave: curiosità, osservazione e sperimentazione.

La prima è l’impulso che muove il bimbo a indagare e porre domande su tutto. Quest’impulso si associa all’osservazione, che gli permette di scoprire dettagli o intuire analogie.

Solo nella misura in cui gli proponi della esperienze, il bimbo può sviluppare la sua capacità di pensare, ragionare, porre attenzione, seguire istruzioni, risolvere problemi e reagire rapidamente di fronte a diverse situazioni.

 

L’area senso-motoria

Consiste nella capacità di muoversi e permette al bimbo di conoscere il mondo e prendere contatto con questo.

Come indica il suo nome, comprende due dimensioni:

a) i sensi, cioè la capacità di vedere, udire, odorare, percepire sapori, la consistenza della materia e la temperatura;

b) i movimenti.

Questi ultimi, a loro volta, si suddividono in fini – che richiedono la coordinazione tra ciò che si vede e ciò che si tocca, come ad es.

prendere oggetti con le dita, dipingere, disegnare, fare nodi ecc… e globali – cioè spostamenti, cambi di posizione, postura ed equilibrio.

Queste caratteristiche dell’area senso-motoria aiutano inoltre lo sviluppo cerebrale del bimbo.

 

L’area linguistica

 Si riferisce alla capacità del bimbo di comunicare con gli altri. Comprende tre aspetti principali: la capacità comprensiva, espressiva e gestuale.

Il bimbo padroneggia l’area linguistica quando ha la capacità di comprendere ed interpretare stimoli uditivi, ricordare parole ed ordinarle in forma logica per esprimere un’idea sia verbalmente sia utilizzando il linguaggio del corpo.

Senza dubbio, la prima capacità a svilupparsi è quella della comprensione: stimoli sonori costanti dalla nascita (o anche dalla gravidanza) permetteranno al piccolo di intendere certe parole ben prima che sia in grado di pronunciare suoni di senso compiuto.

Per questo è importante parlargli continuamente, scandendo bene le parole, senza ricorrere a diminutivi o a parole tipo “bau”, “bua” ecc…, cantargli e dare un nome ad ogni oggetto che tocca, poiché solo in questo modo imparerà a riconoscere i suoni delle parole per poi imitarli, dargli un significato e farne uso come strumento di comunicazione.

Ogni bimbo nasce con un linguaggio che gli permette di esprimere le sue necessità, disagi, emozioni e sensazioni, inizialmente attraverso il pianto, e poi lamenti, grida, gesti e movimenti e alla fine attraverso le parole.

 

L’area socio-emotiva 

Quest’area implica la capacità di riconoscere ed esprimere emozioni e sentimenti. Rappresenta tutto quell’insieme di esperienze affettive e sociali che permettono al piccolo di percepirsi come un individuo unico, diverso dagli altri, ma contemporaneamente amato, sicuro di sé e compreso, capace di entrare in relazione con gli altri secondo certe regole sociali.

Da qui l’importanza di dargli affetto, sicurezza, farlo sentire membro della famiglia nella quale troverà sempre amore, cura ed attenzione e che sempre avrà a cuore la sua crescita.

Tu fungerai da modello perché lui possa imparare a comportarsi nei confronti degli altri in un determinato modo.

Il gioco rappresenta in quest’area lo strumento principale per ottenere questi obiettivi. Giocando il bimbo impara a sorridere, interagire con gli altri, aspettare il suo turno, rispettare ed avere fiducia nelle persone che lo circondano.

Tramite il gioco e le dimostrazioni di affetto il bimbo impara l’importanza dei valori familiari, le regole sociali che gli permettono di controllare la sua condotta e raggiungere poco a poco lo sviluppo della sua volontà, autonomia e l’espressione dei suoi sentimenti.

 

 CONCLUSIONE

 Il corso aiuterà a stimolare il corpo, la mentee la creativitàdel tuo bimbo attraverso il potere dei suoni e della musica. E’ l’incredibile capacità che ha la musica di trasmettere sentimenti di amore, piacere, sicurezzaal bimbo e di legare la famiglia a lui in un abbraccio caldo e duraturo.

Non è necessario essere dei musicisti o cantanti professionisti per vivere queste emozioni. Basta solo amore e la voglia di giocare e divertirti con il tuo bimbo…mentre lui scopre molte cose nuove su se stesso e sul mondo!